B&B Primavera

Abruzzo Caves

Le Grotte di Stiffe
Le Grotte di Stiffe sono, tecnicamente parlando, una risorgenza, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo; nel caso di Stiffe questo punto è situato all’apice della forra che sovrasta il piccolo paese omonimo. La presenza del corso d’acqua, che in alcuni periodi dell’anno raggiunge portate considerevoli, è sicuramente la caratteristica più importante delle Grotte, che a volte sono percorse da un piccolo ruscello le cui acque mormorano e bisbigliano, altre volte vengono attraversate da un fiume che si precipita a valle lungo rapide e cascate con un boato assordante.

La grotta del Cavallone
La grotta del Cavallone è l’unica grotta di interesse speleologico visitabile nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Si sviluppa per tutta la sua lunghezza nel comune di Lama dei Peligni, mentre l’ingresso è posto nella valle di Taranta Peligna. Attorno alla Grotta, per migliaia di ettari, non esiste alcun edificio e nessuna strada, ma solo pascoli d’alta quota, valli selvagge e altissime pareti rocciose. La funivia è parte fondamentale del viaggio di scoperta delle Grotte del Cavallone. La stazione di partenza della funivia, in Località Pian di Valle lungo la S.S. Frentana, è a 750 metri s.l.m ed arriva a quota 1300 s.l.m., viaggiando lentamente lungo il vallone di Taranta Peligna. Il percorso durerà circa venti minuti, poi si continuerà a piedi per altri dieci per raggiungere l’entrata della Grotta. La funivia non è propriamente una funivia, ma una cestovia. Ed anche solo per questo vale la pena di farci un giro almeno una volta. Le cestovie son dei veri e propri cestini che, in coppia, ti permettono di attraversare il Vallone di Taranta e di fare ingresso, con riverente lentezza, ai piedi della salita alla Grotta, scavata nella roccia nel 1894. Una volta entrati si rimane affascinati dalle complesse strutture create dal costante rapporto di interazione tra acqua e roccia calcarea: l’acqua gocciolando e scorrendo lungo le pareti della cavità rideposita le sostanze minerali che ha disciolto nel suo cammino attraverso le rocce. Si originano così le strutture colonnari dette stalattiti (pendenti dal “soffitto” della grotta) e stalagmiti (sviluppate verso l’alto a partire dal “pavimento”) o concrezioni sferoidali nei punti di raccordo dell’acqua.